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presa di decisione

psicologia dello sport

La presa di decisione è un processo cognitivo complesso, multifattoriale, decisivo e soprattutto allenabile, che coinvolge diverse strutture cognitive, in cui l’individuo deve valutare e interpretare gli eventi, al fine di scegliere tra possibilità di azione tra loro alternative.

Ripoll (2007) identifica due grandi fasi generali del processo di presa di decisione.

presa di decisione

Elaborazione delle informazioni

E’ un processo mentale grazie al quale un atleta, dopo aver percepito il contesto, elabora con i sensi le informazioni disponibili.

L’atleta, però, deve sviluppare automatismi cognitivi per superare i vincoli propri delle attività sportive.

Un automatismo è un adattamento che facilita l’esecuzione di un comportamento con economia di risorse attentive, è una risposta volontaria che comporta la scelta di una risposta adeguata tra un insieme di quelle possibili.

Grazie all’automatismo cognitivo si ha attivazione rapida senza sforzo cognitivo, e con l’esperienza, la decisione si fa più rapida.

Le risposte, infatti, sono previste con anticipo: un atleta esperto identifica le informazioni pertinenti, le mette in relazione con esempi immagazzinati nella memoria durante gli allenamenti, identifica la situazione, e produce una risposta pronta all’uso, riducendo notevolmente il tempo necessario all’attivazione della risposta appropriata.

Il sistema nervoso controlla solo alcuni comportamenti: esistono, infatti, modalità di controllo che consumano molte risorse attentive, cioè energia mentale.

Si tratta di controlli pesanti e costosi, necessari in un principiante o per realizzare compiti di pianificazione che consistono nel prevedere una successione d’azioni e di reazioni.

I vincoli che un atleta è chiamato a superare grazie agli automatismi cognitivi sono essenzialmente tre e sono descritti in seguito.

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Dott. Andrea Menozzi Psicologo dello Sport

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Vincoli di spazio:

le informazioni si presentano in uno spazio che, molto spesso, supera i limiti del campo visivo. Ciò significa che si percepisce solo una parte della scena e che una porzione della situazione non è visibile.

Vincoli di tempo:

la pressione temporale è tale da non permettere di rispondere nel lasso di tempo a disposizione. Il tempo di risposta, infatti, è proporzionale alla quantità d’informazione elaborata e inversamente proporzionale alla portata limitata del canale attraverso il quale viene trasmessa.

Vincoli d’incertezza:

l’incertezza dipende dalla natura dell’attività e può essere prodotta dall’avversario, dall’ambiente, dalla somma di tutti e due.

Decisione

Decidere significa scegliere dall’insieme delle soluzioni quella che appare la più appropriata, la più adatta alla situazione del momento, e più che la soluzione ideale, quella ottimale.

 

Il processo decisionale è determinato da componenti, oltre che da elementi fisiologici e biomeccanici, quali la velocità percettiva, anticipazione, di reazione e di decisione.

Velocità percettiva:

la percezione è un elemento indispensabile per procedere a un buon processo decisionale, e sarebbe il punto di partenza, perché è il meccanismo attraverso cui inizia il canale d’informazione, che termina in un’azione osservabile.

Velocità di anticipazione:

l’efficacia dei movimenti di un atleta si basa, tra le altre cose, sulla capacità di anticipare in maniera adeguata ed efficace le eventuali azioni avversarie, che lo porteranno a una consona programmazione motoria della propria reazione.

Per anticipazione s’intende la capacità di un atleta di adeguarsi, in anticipo rispetto al completamento di un evento, pronosticandone le probabilità, per trarre da queste informazioni le giuste conclusioni per le sue azioni future.

Velocità di reazione:

il tempo di reazione è influenzato anche dalla tipologia dello stimolo attivante: la reazione a un segnale visivo è più lenta rispetto a quella di un segnale acustico.

La complessità del processo di presa di decisione è, quindi, determinato dalla modalità con cui vengono prese tali decisioni, dalla singolarità in funzione delle situazioni di gioco, dalla diversa pressione psicologica presente nella situazioni di gioco, e dalle ristrettezze temporali.

Bibliografia

Ripoll, H. (2007). Informazione e azione: dall’elaborazione delle informazioni alla presa di decisione nello sport. SdS XXVII, n°78.

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