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PSICOLOGO dello SPORT

IL RUOLO DI UNO PSICOLOGO DELLO SPORT

ALCUNI ACCORGIMENTI SUL RUOLO DI UNO PSICOLOGO DELLO SPORT

Lo psicologo dello sport, sulla base delle conoscenze e delle competenze illustrate, deve rispondere a una serie di principi applicativi grazie ai quali svolgere al meglio il suo operato. Di seguito, considerando il contributo di Canton e Peris Del Campo, si presentano i principi generali da tenere in considerazione durante lo svolgimento del proprio ruolo.

Ottimizzare
lo psicologo deve essere efficiente, e generare il miglior impatto possibile nelle persone alle quali è rivolto il suo intervento. Si tratta di applicare le conoscenze di psicologia attraverso le competenze sviluppate per fornire il miglior rendimento psicologico possibile in atleti e staff.

Intervenire
La psicologia è una scienza, e come tale, utilizza una metodologia scientifica per raccogliere dati, elaborare soluzioni e generare risposte alle diverse problematiche sottoposte.

Lo psicologo sportivo deve, come già chiarito, cogliere le necessità psicologiche, comprendere quali abilità è necessario allenare e, di conseguenza, elaborare il miglior piano d’intervento possibile per migliorare il funzionamento psicologico di tutti gli agenti implicati nella pratica sportiva. Non sempre, però, lo psicologo trova la totale disponibilità da parte di allenatori o atleti per trattare temi inerenti alla sfera personale o allo sviluppo delle proprie capacità cognitive ed emotive.

Psicologo dello sport

Risolvere
l’obiettivo dell’intervento psicologico nello sport deve essere quello di fornire soluzioni, non solo di applicare tecniche o strategie psicologiche.

Lo psicologo sportivo deve cercare il modo migliore per offrire soluzioni utili e applicabili, mettendo a disposizione conoscenze e competenze. La funzione dello psicologo all’interno del club deve inserirsi all’interno di un modello di lavoro collettivo.

Presupposto fondamentale alla realizzazione di tale obiettivo è la creazione di un modello di lavoro integrato e interdisciplinare tra tutte gli elementi dello staff.

La realizzazione di un buon lavoro di “squadra”, dove vi è condivisione di obiettivi, valori, e progettazione e realizzazione dei diversi interventi, può rappresentare una vera e propria risorsa per l’intero sistema.

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Dott. Andrea Menozzi Psicologo dello Sport

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Anticipare
un buon modo di risolvere i problemi consiste nell’evitare che questi si presentino, vale a dire essere capaci di anticipare e prevenire. Lo psicologo sportivo è un esperto del comportamento umano e deve essere in grado di individuare le situazioni problematiche che possono provocare difficoltà o problemi, sui quali poi sarà necessario intervenire.

Scegliere quando intervenire
la capacità di osservazione è la miglior arma in possesso dello psicologo sportivo, e deve essere utilizzata per capire quando è il momento di intervenire per risolvere un problema.

Infatti, per intervenire con efficacia, è necessario aver creato le condizioni di fiducia reciproca e ottenere la disponibilità a intervenire da parte di allenatori e giocatori.

Fornire professionalità
si valuta in base a tre aspetti fondamentali, ovvero confidenza, onestà e presenza. Lo psicologo sportivo che lavora nel mondo dello sport, inoltre, deve parlare la stessa lingua dei suoi colleghi, conoscere la terminologia  e le dinamiche più rilevanti che caratterizzano questo sport.

E’ di fondamentale importanza, nell’allenamento della presa di decisione, tenere in considerazione le istruzioni verbali che l’atleta riceve durante gli allenamenti e la gara.

L’allenatore deve essere un elaboratore di strumenti che permettano ai suoi atleti di essere in grado di prendere decisioni in funzione dello sviluppo del gioco.

La differenza durante un allenamento o una gara è definita dalla sommatoria di decisioni individuali efficaci prese da ogni giocatore, che realizza questo processo di forma quasi automatica un’infinità di volte durante l’allenamento e la competizione: l’unico elemento che può osservare l’allenatore è il risultato finale.

La forza del modello di lavoro interdisciplinare risiede proprio nella conoscenza e nel riconoscimento del valore e dei limiti dell’apporto di ciascuna professionalità, nella condivisione di visioni e modalità di lavoro, in una costante attività di raffronto e coordinamento.

L’organizzazione di periodiche riunioni, dove i diversi professionisti coinvolti nel progetto si confrontano e condividono le proprie informazioni, permette di avere una visione più globale e completa delle situazioni.

Inoltre, un monitoraggio in itinere che coinvolga ogni aspetto dei singoli percorsi d’intervento permette di apportare cambiamenti opportuni laddove i piani stabiliti inizialmente non si mostrino del tutto efficaci.

Per realizzare un intervento psicologico a livello sportivo è necessario lavorare fin da subito alla creazione di una comunicazione che favorisca conoscenza reciproca, confronto e condivisione.

I membri dello staff hanno la possibilità di confrontarsi rispetto agli obiettivi concordati e di mettere a raffronto le reciproche esperienze.

Fondamentale, in questa sede, la valutazione dei contributi di ciascuno al progetto condiviso: riflettere sulla qualità dei risultati ottenuti, sull’efficacia dei processi attivati, sulla qualità delle relazioni all’interno del gruppo di lavoro e sui miglioramenti possibili è premessa imprescindibile alla realizzazione di un buon lavoro di squadra.

Lo psicologo dello sport deve fornire feedback rispetto a quanto osservato rispetto alle modalità relazionali attivate in campo dalle varie componenti del sistema e alle dinamiche di gruppo, con l’obiettivo di promuovere una riflessione condivisa e creare uno staff più unito e disposto a condividere obiettivi e visione.

La qualità dell’esperienza sportiva degli atleti e il significato che questa assume sono in buona parte determinati dalla rete d’interazioni nella quale essi sono coinvolti, sia con figure professionali sia con persone significative all’interno dei vari contesti.

La figura dello psicologo dello sport può costituire una preziosa risorsa, che non interviene quasi mai su singoli casi problematici, ma che indirizza la propria attenzione sulle varie componenti del sistema in cui opera, facilitando la comunicazione tra di esse e la condivisione degli obiettivi comuni.

Mental Training Manager | Psicologia dello Sport | Dott. Andrea Menozzi |

Bibliografia

Ripoll, H. (2007). Informazione e azione: dall’elaborazione delle informazioni alla presa di decisione nello sport. SdS XXVII, n°78.

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