La scuola non mi fa paura
Conciliare sport e scuola grazie a un corretto supporto scolastico per atleti
la scuola vista come esperienza
La scuola superiore è un periodo molto delicato nella vita degli studenti. Quindi non solo per quanto concerne l’apprendimento di nozioni, ma soprattutto perché è nella scuola che si concentra la maggior parte della vita dell’adolescente. In altre parole, costituisce un ambito decisivo per la socializzazione Adolescenza, un contesto in cui impara ad interagire con i compagni e le figure adulte, e ad assumere il fondamentale ruolo di studente.
Si parla di “importanza della scuola”
In modo analogo quindi la scuola è una delle esperienze più difficili da affrontare. Per questo motivo l’adolescente deve essere supportato costantemente sia nel percorso formativo sia in quello relazionale. Infatti un atteggiamento negativo nei confronti dell’esperienza scolastica, può rendere il giovane demotivato e ansioso, con ricadute inevitabili sui processi di apprendimento.
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Supporto scolastico, perchè?
Molto spesso si accusa l’adolescente di non aver voglia di studiare, senza capire le ragioni che sottendono al disagio scolastico che provoca un rendimento negativo. In alcuni casi tensioni con i compagni, difficoltà di apprendimento, per non parlare di scelta del percorso scolastico inadeguato alle proprie abilità e interessi possono essere alcune motivazioni. Queste difficoltà devono essere affrontate e condivise con l’adolescente. Infatti renderlo protagonista delle strategie per risolvere i problemi è il primo passo per trovare una soluzione.
Gli adolescenti di oggi ostentano grande sicurezza, a volte anche in età precoce: sono spavaldi, ma fragili e quindi basta poco per metterli in difficoltà. Alla luce di queste considerazioni, è importante instaurare un rapporto con gli adolescenti diretto, chiaro e coerente. In effetti a parole sembra facile, ma si può ottenere il risultato sperato creando un rapporto confidenziale e fornendo loro di tutti gli strumenti possibili per il loro miglioramento personale e accademico.
Quindi ogni adolescente ha caratteristiche di personalità differenti, come fosse un codice d’accesso protetto, e per questa ragione il compito di ricerca della chiave richiede tempo e grande capacità di osservazione da parte delle figure adulte. Fra i compiti di sviluppo che gli adolescenti devono affrontare, quelli inerenti alla scuola appaiono collegati in modo stretto con esperienze personali di riuscita o d’insuccesso, fattori che incidono fortemente sull’autostima e sul concetto di sé.
Come sottolineato, molte situazioni di difficoltà scolastica provocano ansia, tensione e paura e questo malessere psicologico porta ad un inevitabile peggioramento del rendimento scolastico. Quando ciò avviene, è possibile iniziare un percorso di supporto scolastico orientato a fornire gli strumenti utili per migliorare la gestione del proprio tempo, favorire l’organizzazione dei propri impegni e imparare a gestire l’ansia.
Conclusioni in merito a “Perchè la scuola non mi fa paura”
E’ molto importante capire, inoltre, se la scelta della scuola è stata condivisa con l’adolescente o imposta per ragioni familiari: questo elemento è fondamentale per capire come poter intervenire. L’obiettivo è apprendere a utilizzare le proprie risorse personali per fronteggiare le quotidiane richieste della scuola, e vivere l’esperienza scolastica in maniera equilibrata.
conciliare sport e scuola
Uno degli ostacoli maggiori nel percorso formativo degli atleti è l’andamento scolastico:
gran parte dei giovani atleti fa fatica ad adempire ai propri impegni scolastici.
le cause possono essere molteplici
Lo sport di alto livello richiede ai propri praticanti un impegno importante, contante presenza agli allenamenti e partecipazione a campionati che prevedono trasferte lunghe che in alcuni casi impediscono all’atleta di frequentare tutte le ore del curricula scolastico.
ma le reazioni dei genitori no
Spesso il genitore costringe il figlio a saltare la seduta di allenamento in modo che il ragazzo abbia più tempo per studiare.
Nulla di più sbagliato: il ragazzo non va tolto da un campo nel quale dimostra impegno, dedizione e motivazione.
E’ importante che il ragazzo impari a utilizzare e organizzare il suo tempo, stabilendo priorità e affrontando tutti gli impegni presi, scuola in primis. A prescindere dall’obiettivo sportivo che raggiungerà ogni atleta, è necessario seguire con interesse e supportare là dove necessario il percorso accademico di ogni atleta. Risulta quindi necessario organizzare un programma scolastico basato su tre obiettivi.
sostenere
Sostenere l’atleta a organizzare la propria giornata, coniugando il tempo dell’allenamento con quello a disposizione per studiare. Sulla base dell’orario scolastico definitivo, si elabora con ogni atleta un piano di studio, in altre parole un modello di organizzazione dei pomeriggi in base alle giornate d’allenamento, allo scopo di pianificare il tempo necessario per adempiere con successo agli obblighi scolastici.
monitorare
L’andamento accademico, individuando le cause delle eventuali difficoltà e contribuendo al miglioramento. Ci si impegna a mantenere una relazione diretta con l’istituto frequentato dal proprio atleta comunicando con la rappresentante di classe del corpo docente.
intervenire
Fornendo all’atleta tecniche di studio adeguate e strategie per vivere al meglio l’esperienza scolastica
Dott. Andrea Menozzi Psicologo dello Sport
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