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COME AUMENTARE L’AUTOEFFICACIA?

In psicologia sportiva l’autoefficacia è considerata il motore del rendimento

La fiducia dell’atleta e significato di autoefficacia

La fiducia che l’atleta ripone nelle proprie capacità di affrontare una specifica situazione competitiva è uno dei principali fattori che influenza la prestazione.

Bandura (1977) ha introdotto il concetto di autoefficacia per definire la fiducia nelle capacità personali di eseguire un compito con esito positivo attraverso l’espressione di abilità.

L’autoefficacia è definita come l’insieme delle convinzioni che le persone hanno circa la loro efficacia personale di organizzare e dirigere le loro abilità e risorse per mettere in atto un’azione che li condurrà alla conseguenza desiderata (Bandura, 1977).

Infatti rappresenta il meccanismo cognitivo che media le informazioni sull’efficacia personale: le persone elaborano, valutano, integrano informazioni inerenti le loro capacità provenienti da diverse fonti ed agiscono di conseguenza, evitando situazioni che ritengono superiori alle loro forze e si impegnano, invece, con sicurezza in attività giudicate alla propria portata.

L’autoefficacia è un’abilità psicologica “speciale”, avente delle caratteristiche fondanti che sono illustrate di seguito. (Boillos 2006)

Autoefficacia Specifica:

Per esempio, un giocatore può essere molto sicuro della propria capacità di dominio palla con il piede destro, però essere poco abile nel colpo di testa. L’autoefficacia è definibile quindi come “la convinzione di sapere di saper fare”. Pertanto, a differenza dell’autostima, che è un giudizio di valore che la persona si attribuisce, il senso di efficacia è un giudizio sulle proprie capacità.

Autoefficacia Instabile nel tempo:

Atro esempio un giocatore può iniziare la gara con grande fiducia nelle proprie capacità tecniche, tattiche e atletiche, e finire completamente sfiduciato dopo aver inanellato una serie di errori.

Quindi questo può dipendere da molteplici fattori, tra i quali l’elevata percezione delle capacità possedute, il livello dell’avversario, o l’influenza di alcuni fattori esterni alla competizione che hanno condizionato fortemente il rendimento dell’atleta.

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Alcuni suggerimenti su come migliorare l’autoefficacia e aumentare la fiducia dell’atleta in se stesso.

Fiducia dell’atleta: l’autoefficacia è contagiosa

Infatti gli allenatori riconoscono che gli atleti hanno bisogno di fiducia in se stessi per raggiungere i risultati prefissati, ma sanno anche che gli atleti hanno bisogno di riuscire per sviluppare la questa fiducia.

E’ normale che, durante la stagione sportiva, un atleta possa mettere in dubbio le proprie capacità, ed entrare in un circolo vizioso che lo porta a sfiducia e insuccessi, nello sport e nella vita di tutti i giorni.

Allo stesso modo, il sentirsi capace nello sport, ottenere prove tangibili delle proprie capacità grazie al raggiungimento degli obiettivi, può portare lo stesso atleta a esercitare un effetto “confidence” anche in altri ambiti significativi della propria vita.

autoefficacia

L’Autoefficacia è unfluenzata dai risultati a breve termine

Infatti una sconfitta non abbatte un giocatore sicuro delle proprie capacità, perché sa che errori individuali e collettivi fanno parte del gioco.

L’atleta con un livello ottimale di autoefficacia è sicuro delle proprie abilità, si prefigge obiettivi realistici ma non per questo è convinto che ciò sia sufficiente a raggiungere quello che si vuole.

Come sostiene Carrascosa (2003), l’autoefficacia è il motore del rendimento perché stimola la motivazione e la programmazione di obiettivi ambiziosi e realistici, e attiva le emozioni necessarie a raggiungere livelli di rendimento importanti.

 

Bibliografia

Bandura, A. (1977). Social learning theory. New York: General Learning Press.

Boillos, D. (2006). La mentalización en el futbol moderno. Madrid: Biblioteca nueva.

Carrascosa, J. (2003). Saber Competir. Madrid: Editorial Gymnos.

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