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Crescere un figlio adolescente è una sfida quotidiana, che spesso porta a frustrazione, gioie, dolori e tanto senso di impotenza.
Un adolescente, infatti, ha bisogno di sviluppare la propria capacità di regolare le emozioni, i pensieri e i comportamenti, e questo è un compito tanto arduo quanto affascinante.
I genitori, infatti, devono essere coscienti che come si comportano e si relazionano con i propri figli adolescenti avrà conseguenze su ciò che i ragazzi faranno nella loro vita a breve e medio termine.
L’obiettivo dei genitori non è garantire la felicità del proprio figlio, ma farlo crescere in un contesto amorevole, sicuro e stimolante nel quale possa sperimentare, sbagliare, cambiare opinione e diventare un adulto competente.
In qualità di adulti, come promuoviamo gli adolescenti ad acquisire conoscenze significative?
La risposta breve a questa domanda potrebbe essere riassunta in una frase: offrire allenamento, ovvero opportunità di apprendimento.
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Essere decisi
Essere affettuosi


Bueno i Torrens (2022), sottolinea che, per generare queste connessioni, gli adolescenti devono mobilitare le loro conoscenze pregresse e pensare a ciò che stanno imparando alla luce di queste conoscenze, il cosiddetto apprendimento attivo, che racchiude tutte quelle strategie didattiche in cui l’adolescente cerca di dare un senso a ciò che impara.
Inoltre, l’applicazione di quanto appreso in più contesti incoraggia anche la creazione di nuove connessioni e promuove l’astrazione, che si traduce in una conoscenza meglio organizzata e più trasferibile.
Alcuni specialisti dello sviluppo adolescenziale ritengono che sia stata data troppa enfasi ai cambiamenti biologici associati alla pubertà come determinanti dello sviluppo psicologico dell’adolescente, che sebbene siano importanti, non sono gli unici.
Infatti, è bene considerare l’importanza dei contesti sociali nello sviluppo psicologico perché, come sostiene Byrnes (2008), gli adolescenti non sono solo esseri biologici, sono anche esseri mentali.
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essere affettuosi
I bisogni emotivi di un figlio cambiano di pari passo con lo sviluppo.
Durante l’adolescenza, essere premurosi con un figlio significa rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di operare in autonomia, offrendogli occasioni che lo portino a prendere decisioni importanti in modo autonomo.
Indispensabile creare tra le mura di casa un’atmosfera che permetta all’adolescente di rilassarsi e di sottrarsi ai suoi problemi, evitando loro situazioni di stress, discussioni traumatiche e reazioni emotive incontrollate.
I genitori che trovano tempo per chiacchierare con i figli li aiutano ad avere un rapporto migliore con sé stessi e riducono le probabilità che sviluppino disturbi di natura emozionale. Partecipare alla vita dei figli richiede tempo e impegno, e spesso anche una profonda riorganizzazione delle proprie priorità.
Farsi coinvolgere significa in molti casi sacrificare i propri desideri per soddisfare le loro necessità.
essere decisi
A volte le aspettative dei genitori non sono chiare perché non sono esplicitate.
Quello che per un genitore è scontato potrebbe non esserlo per un teenager, perché a volte le pretese dei genitori non sono chiare perché vengono accennate in modo troppo vago. Un aspetto fondamentale è chiedere all’adolescente una sua opinione a proposito di una regola imposta o di una richiesta che gli è stata fatta.
Ascoltare il suo parere significa dimostrargli che il suo punto di vista è prezioso e che, come genitori, siete disposti a tenerne conto, rendendolo partecipe del processo decisionale.
Ciò che l’adolescente impara rapportandosi con i propri genitori influenzerà il suo comportamento con gli altri.
essere incoraggianti
Gli adolescenti hanno bisogno di sfide per stimolare sé stessi, ma devono vederle come qualcosa di accessibile: solo così saranno in grado di impegnarsi e perseverare, oltre a mantenere la direzione verso l’obiettivo.
L’adolescente ha bisogno di sapere che i genitori sono pronti ad aiutarlo, ma deve sapere anche che ci sono innumerevoli situazioni che è in grado di affrontare senza di loro.
Un errore che commettono molti genitori è quello di voler gestire la vita dell’adolescente in ogni minimo dettaglio, senza lasciargli la possibilità di pianificare, sbagliare e agire da solo, rendendolo incapace di sviluppare la dovuta sicurezza nelle sue competenze.
L’unico modo per permettere al proprio figlio adolescente di sviluppare un forte senso di autoregolazione è lasciarlo libero di sperimentare e prendere decisioni in autonomia, accettando il rischio che sbagli o che rimanga deluso.
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Andrea Menozzi
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