allenare la presa di decisione
psicologia dello sport
Allenare la presa di decisione: scelte, creatività e funzioni esecutive
Lo scopo dI allenare la presa di decisione consiste nel far acquisire agli atleti una maggiore velocità di decisione durante la competizione, creando in loro una mentalità razionale, capace di unire sicurezza e rapidità di risposta al variare dei ritmi imposti.
La componente cognitiva dell’atleta nasce dalla permanente necessità di adattarsi alle richieste del gioco, un contesto dinamico e incerto: il giocatore è chiamato a coordinare movimenti tattici, gesti tecnici, disposizioni mentali ed emozionali in funzione delle situazioni di gioco e delle varie scelte che gli si presentano.
La presa di decisione è un atto reciproco che si sviluppa nel gioco, che per definizione è casuale, dinamico, fluttuante e imprevedibile.
Per questa ragione è necessario rielaborare il processo di Percezione-Decisione-Azione.
Allenare le scelte
Risulta più opportuno, quindi, parlare di Percezione-Azione, dove la prima consiste nell’ analisi della situazione, e la seconda nella messa in atto di un comportamento, che include insieme decisione ed esecuzione.
Lo staff è chiamato ad allenare le scelte durante gli allenamenti, o meglio rendere il giocatore capace di scegliere in funzione della realtà del gioco percepito, creando le condizioni affinché l’atleta possa sperimentare ripetutamente, in un contesto controllato, la risposta alla propria elaborazione.
Allenare la presa di decisione consiste nel favorire la creatività tattica, che è una delle caratteristiche principali dei giocatori, definibile come la capacità di generare risposte sorprendenti e originali per risolvere le problematiche delle situazioni di gioco.
Il giocatore creativo è capace, di fronte ad una situazione di gioco simile, di utilizzare diverse modalità di risoluzione per affrontare la complessità della situazione, a volte trovando non la soluzione migliore ma quella più efficace.
I giocatori creativi possiedono la capacità di “leggere il gioco”, e le situazioni di gioco sono definite in funzione del livello di entropia, ovvero momenti con elevata variabilità, tempo di esecuzione limitato e presenza di numerosi stimoli simultanei ai quali è necessario prestare attenzione o evitare che possano condizionare il comportamento.
Funzioni esecutive
Le funzioni esecutive si definiscono come i processi mentali finalizzati all’elaborazione di schemi cognitivo-comportamentali adattivi in risposta a condizioni ambientali nuove e impegnative.
Le funzioni esecutive sono caratterizzate da tre componenti, non indipendenti, che contribuiscono a favorire il problem solving delle situazioni di gioco:
L’inibizione o controllo inibitorio
ossia la capacità di eliminare, nell’esecuzione di un compito, tutte le variabili che possono avere il ruolo di distrattori nel raggiungimento dello scopo.
La memoria di lavoro
che permette di conservare il ricordo di tutte quelle nuove informazioni utili allo svolgimento di un’attività.
La flessibilità di risposta cognitiva
ossia la capacità di modificare la propria azione in base ai cambiamenti dell’ambiente, dovuti anche al compito che si sta eseguendo.
E’ di fondamentale importanza, nell’allenamento della presa di decisione, tenere in considerazione le istruzioni verbali che l’atleta riceve durante gli allenamenti e la gara.
L’allenatore deve essere un elaboratore di strumenti che permettano ai suoi atleti di essere in grado di prendere decisioni in funzione dello sviluppo del gioco.
La differenza durante un allenamento o una gara è definita dalla sommatoria di decisioni individuali efficaci prese da ogni giocatore, che realizza questo processo di forma quasi automatica un’infinità di volte durante l’allenamento e la competizione: l’unico elemento che può osservare l’allenatore è il risultato finale.
Dott. Andrea Menozzi Psicologo dello Sport
Bibliografia
Ripoll, H. (2007). Informazione e azione: dall’elaborazione delle informazioni alla presa di decisione nello sport. SdS XXVII, n°78.